Non è un mistero che nello scacchiere di politica internazionale, oltre ai governi nazionali e le tradizionali multinazionali, rientri una nuova categoria di soggetti, attivi ed influenti: i colossi del web. Queste realtà transnazionali, per quanto ampiamente note, sono ancora difficili da inquadrare nella loro spinta lobbistica. Questo è dovuto anche alla loro struttura “fluida” che li porta ad agire su un fronte, il web, nel quale vigono leggi ancora in fase di definizione, con molti vuoti normativi che rendono più semplici operazioni “corsare” e spregiudicate.