Al suo arrivo, Yahoo era ai minimi storici, e la sua sfida è stata l'introduzione di una nuova disciplina aziendale per rilanciare il motore di ricerca - che stava perdendo terreno nei confronti di un Google in costante ascesa. Molti sono stati i passi strategici compiuti da Yahoo in questi ultimi due anni, come ad esempio l’acquisto di molte start up, tra cui Tumblr, molto utilizzata da blogger di tutto il mondo.
Ora, la CEO del colosso di Sunnyvale può raccogliere i frutti consolidati del suo lavoro: i titoli in borsa sono quasi raddoppiati dal suo arrivo. Inoltre, a luglio, c’è stato un provvisorio sorpasso nei confronti di Google sul mercato americano, raccogliendo 196,6 milioni di visitatori contro i 192,3 milioni del suo concorrente, prima volta dal 2011.
In questi giorni è stato dato l’annuncio di un altro importante sodalizio, un accordo di 5 anni tra Yahoo e Mozilla per il traffico USA; quest’ultimo abbandona di fatto Google, ponendo fine a un’intesa decennale: verrà utilizzato Yahoo come motore di ricerca per il browser Firefox, opzione verso la quale verranno indirizzati automaticamente gli utenti americani che useranno questo browser da PC, tablet, e smartphone. Resta il fatto che un utente Firefox può comunque decidere di usare un motore di ricerca differente.
L’azienda leader nell’open source, comunque, si è lasciata le mani libere di stabilire diversi accordi a seconda della nazione: In Cina infatti ha puntato su Baidoo, mentre in Russia si è optato per Yandex. Nulla cambierà in Italia, dove Google è leader incontrastato con il 94% delle ricerche, e quindi un cambiamento di questo tipo avrebbe poco senso.
L'accordo diverrà operativo negli Stati Uniti a partire da dicembre, prevedendo l’importante novità 'Do not track', ovvero la non tracciabilità degli utenti che non vogliono ricevere annunci pubblicitari personalizzati.
Per meglio comprendere il significato di questa svolta va ricordato che la relazione di Mozilla con Google è stata non sempre lineare negli ultimi anni, a causa della crescente concorrenza tra i browser. Google, infatti, introducendo Chrome nel 2008, ha riscosso un progressivo successo fino a raggiungere quasi il 60% nel mondo contro il 20% per cento di Firefox, erodendo di fatto un’ampia fetta di traffico del browser open source.
In casa Yahoo, al di là della rivincita personale della Mayer su Google, il cui addio fu non privo di polemiche, questo accordo rappresenta un passo importante nel controllo strategico del traffico sui motori di ricerca e relativi introiti pubblicitari, mercato su cui Google fa la parte del leone negli Stati Uniti ed ancora di più in Europa.
In definitiva, con questo nuovo accordo, Mozilla cerca di riaffermare nuovamente la sua indipendenza come realtà open source in un nuovo contesto più ampio, in cui Microsoft non è più il solo rivale, e puntando anche a differenti mercati, come quello mobile. Nel frattempo Google è diventato a tutti gli effetti un concorrente anche sui dispositivi mobili (Android di Google contro Firefox OS).
La sfida è lanciata.